In pochi sono a conoscenza che nel mondo del networking, IP over Avian Carriers (IPoAC) è una proposta per utilizzare piccioni viaggiatori come mezzo di trasporto per i pacchetti dati dell’Internet Protocol. L’idea, avanzata a fini umoristici, fu descritta per la prima volta nel documento RFC 1149′, scritto da D. Waitzman e pubblicato il 1º aprile 1990. Si tratta di uno dei numerosi pesci d’aprile RFC. In realtà però, la prima implementazione pratica del protocollo IPoAC è del 28 Aprile 2001 da parte del Linux User Group di Bergen.
Infatti, l’IETF (Internet Engineering Task Force) ha cercato di redigere un protocollo d’emergenza in caso di interruzione delle comunicazioni nel modo in cui oggi le conosciamo.
Nel lontano 1990 è stata stilata la RFC 1149 ovvero:
“Standard for the Transmission of IP Datagrams on Avian Carriers”
Quindi è stato ratificato il “metodo sperimentale per l’incapsulamento di Pacchetti IP in vettore aviario”.
La traduzione dell’ RFC 1149 riporta testualmente:
- Il datagramma IP è stampato, su un piccolo rotolo di carta, in
esadecimale. - Ogni ottetto separato da whitestuff e Blackstuff.
- Il rotolo di carta si è avvolto intorno a una gamba del vettore aviario.
- Una banda di nastro adesivo è utilizzata per fissare i bordi del datagramma.
- La banda è limitata alla lunghezza delle gambe.
- La MTU è variabile, e paradossalmente, generalmente aumenta con l’aumento dell’età del vettore aviario.
- L’MTU tipico è di 256 milligrammi.
- Alla ricezione, il nastro adesivo viene rimosso e la copia cartacea del datagramam è otticamente digitalizzato per via elettronica.
Nell’esperimento sono stati trasmessi nove pacchetti di dati, su una distanza di circa cinque chilometri, ognuno dei quali trasportato da un singolo piccione e contenente un messaggio di ping (ICMP Echo Request). Nell’esperimento sono stati ricevuti quattro pacchetti, comportando una percentuale di pacchetti persi del 55%, ed un Round Trip Time variabile tra i 3000 ed i 6000 secondi.
Nel 1999 il protocollo ha subito una revisione, e vede la luce l’RFC 2549 ovvero l’ implementazione del QoS, il Quality Of Service! E poi? Perché usare semplici piccioni quando si possono usare voli di Prima Classe, Concorde ed aerei che hanno tempi di consegna ridotti e non solo. Infatti questa nuova RFC2549 mette parecchia carne al fuoco e valuta per i volatili:
- Bypass ponti e gallerie
- Auto Homing: ritorno a casa automatico
- Delay per ricerca vermi
- Incapsulamento involontario in Falchi
- Multicasting basato su cloni
- TTL medio di 15 anni
Nel 2011 con l’ addendum RFC 6214 o molto più semplicemente un nuovo layer di implementazione ed aggiornamento della RFC 1149 all’IPv6, abbiamo una nuova estensione. Purtroppo, i metodi sperimentali hanno evidenziato le seguenti criticità:
- Latenza molto elevata
- Prestazioni molto povere, larghezza di banda minima
- Perdita pacchetti prossima al 50%
Per ovviare a queste problematiche, al di fuori degli standard sopra citati, è possibile massimizzare il throughput sostituendo i rotoli di carta con memorie flash!